Le famiglie italiane sono in allarme. Ogni volta che si avvicina il primo giorno di scuola e rimane poco tempo per l’acquisto dei libri di testo il Codacons parla di “stangata“, l’ennesima relativa alla scuola e al caro libri, che sembra crescere ogni anno. Solo per il corredo scolastico si parla di un aumento medio del 3,5%. Sui libri di testo gli aumenti vanno invece da un minimo del 3,3% al 5%, molto oltre il tetto massimo fissato dal Ministero dell’Istruzione.
Come si è arrivati a tanto?
Il Ministero ha scelto di tutelare gli editori, di incrementare i prezzi di copertina relativamente al tasso di inflazione e di ritardare l’introduzione dei famosi libri digitali che avrebbero dovuto ridurre la spesa familiare sui libri scolastici. Su tablet e libri elettronici la scuola non ha fatto quanto promesso: gli istituti non sono strutturalmente pronti, non c’è accordo con gli editori e non c’è ancora un piano reale d’introduzione alla digitalizzazione, così come chiesto dalla Comunità Europea. Secondo il Codacons, “il vero problema è il rischio stangata atteso a partire dal primo settembre… hanno pensato bene, con la legge 221/2012, di eliminare l’unica cosa positiva di questi ultimi anni, ossia l’articolo 5 del decreto-legge n. 137/2008 convertito dalla Legge n. 169/2008, che obbligava le scuole ad adottare solo libri per i quali gli editori si erano impegnati a mantenere invariato il contenuto per un quinquennio”. E’ aumentata dunque anche l’IVA sui libri e a pagare, naturalmente, sono le famiglie.
Uno studente che si iscrive al primo anno delle superiori spenderà in media tra libri e vocabolari almeno 800 euro. Una cifra incredibile che può essere tamponata solo attraverso acquisti mirati, informazione e attenzione.
La guida al risparmio
Prima di tutti bisogna rivalutare il libro usato. Non bisogna però aspettare l’inizio della scuola, quando i volumi scarseggiano e i prezzi si abbassano solo apparentemente. Il rischio è quello di acquistare un testo che il docente indicherà come non valido, anche se tale eventualità dovrebbe essere scongiurata dalla regolamentazione interna che obbliga il corpo docente a bloccare i titoli dei libri per almeno cinque anni. Ma in Italia nessuna regola è universale e intoccabile. Al di là di questo problema, le librerie scolastiche offrono sempre libri usati, fino a settembre-ottobre… Basta chiedere, andare oltre le offerte base. Tanti comuni obbligano le cartolibrerie e le librerie a vendere kit di accessori e corredo scolastico a prezzo bloccato. Ci sono incentivi regionali e provinciali per le famiglie povere, i studenti meritevoli e i casi più disagiati. In questo senso è utile visitare il sito ufficiale della propria Regione e della propria Provincia per scoprire come fare a poter usufruire di tali agevolazioni. Molti sono anche i banchi appositi organizzati in strada o in mercati per la vendita di tomi scolastici. C’è poi internet, che offre moltissimi canali di vendita di libri usati, tra i quali molti siti affidabili e ricchi di utenza. Basta iscriversi e navigare, cercare annunci referenziati o venditori vicini, per trattare faccia a faccia. Attraverso questo tipo di acquisti si può risparmiare fino al 45%.
Riguardo al corredo scolastico la prima regola per risparmiare è quella di evitare marchi griffati che fanno inutilmente lievitare i prezzi. L’impresa è ardua perché sempre di più bambini e ragazzi subiscono il fascino e la tirannia della moda. Bisogna forse mediare, accontentare lo studente su un unico punto e convincerlo a cedere sul resto degli accessori. Credo sia inutile fossilizzarsi su sterili ragionamenti ideologici che un bambino non può certo capire o accettare senza dispiacere… I supermercati offrono una vasta gamma di prodotti a prezzi scontati. Potrebbe essere interessante portare i bambini o i ragazzi ad acquistare il corredo, responsabilizzandoli senza traumatizzarli o punirli, giocando a rientrare in un budget fisso.