Story Teller, una retrospettiva allestita nella Somerset House a Londra (fino al 27 Gennaio 2013), racconta in un’atmosfera magica e senza tempo gli scatti più emblematici di Tim Walker, il giovane fotografo inglese che, con le sue visioni stravaganti e originali, affascina e incanta da anni l’imprevedibile mondo della moda.
Boschi incantati che sorgono in mezzo a una stanza, bambole giganti che fanno i capricci, aeroplani di pane, scheletri-fantoccio, mostri pelosi con denti enormi che sbucano tra gli alberi: addentrarsi nei mondi fiabeschi immaginati dall’esuberante Tim Walker, è come scivolare inaspettatamente nella Tana del Bianconiglio e ritrovarsi d’improvviso a guardare con occhi sgranati il Paese delle Meraviglie.
Chi è Tim Walker? Ecco la sua storia
Artista ingegnoso e visionario, dotato di uno straordinario talento per lo storytelling, è senza dubbio uno dei fotografi più influenti del nostro tempo.
Dopo una laurea all’Exeter College of Art e l’esperienza newyorkese come assistente di Richard Avedon, nel 1995 Walker inizia la sua collaborazione con Vogue, estendendo negli anni successivi il suo contributo a molte altre celebri riviste come Vanity Fair, W e Harper’s Bazaar, sempre interpretando in maniera del tutto personale i meravigliosi abiti dei più sofisticati brand del mondo, scelti in funzione dell’ambientazione scenografica e senza subire costrizioni promozionali.
Trascendendo i limiti del semplice editoriale di moda, ogni suo servizio fotografico ha in sé tutte le caratteristiche di una irripetibile opera d’arte, tanto che alcuni dei suoi scatti e dei set utilizzati per la loro realizzazione sono addirittura inclusi nelle collezioni permanenti del Victoria and Albert Museum e della National Portrait Gallery.
L’allestimento scenico dei suoi set
Ogni singola immagine scattata prevede la costruzione di un’accuratissima scenografia, realizzata con l’aiuto di svariate professionalità dirette dalla folle genialità dello stesso Tim Walker: la sua equipe si compone di make-up artists, hair e fashion stylists, tecnici, designers e modelle che recitano ruoli immaginari.
Ciascun set è arricchito da costumi, oggetti scenici ed effetti speciali che contribuiscono a ricreare una scena onirica e surreale che non ha nulla da invidiare neppure “al più inaudito dei sogni” e che soprattutto non richiede alcun intervento di fotoritocco.
Una vastissima e strabiliante serie di ritratti e fotografie, a volte gotiche a volte spiccatamente glamour e ironiche, che rendono possibile, anche se per un solo impalpabile istante, il sovrapporsi di paesaggi fiabeschi e situazioni assurde alla normalità di tutti i giorni, pronte a dissolversi nel contatto con la realtà senza lasciar alcuna traccia, se non l’intrigante sensazione di essere tornati per un attimo ancora bambini.