Studenti universitari: a volte dei veri e propri artisti nell’arte del procrastinare. Si sa perfettamente quello che si deve e si vuole fare, ma si rimandano i propri impegni all’infinito, magari perdendosi dietro attività inutili, navigando qua e là su internet. E’ un qualcosa che viene quasi inconsciamente; proprio perché “non si trova il coraggio” di far fede ai propri impegni. Rimaniamo a crogiolarci nel nostro brodino ma, alla fine, tutto lascia un senso di frustrazione e rimorso. Sappiamo di aver sprecato del tempo utile e che non lo potremmo mai più recuperare. “Se avessi studiato prima questo esame avrei preso 30!” Chi di noi non ha mai procrastinato lo studio, caricandosi di un sacco di lavoro da svolgere in poco tempo; non potendo, di conseguenza, approfondire al meglio tutti gli argomenti oggetto d’esame.
Perché procrastiniamo?
Come mai preferiamo perdere tempo a non concludere nulla con le scadenze che incombono? Non siamo autolesionisti. Si tratta di una reazione dovuta a tanti motivi di stress. Magari il lavoro che facciamo non ci entusiasma. Non ci piace assolvere a quell’impegno, in quanto lo troviamo estremamente noioso e complicato. Oppure si tratta di una mal organizzazione del tempo. Magari non abbiamo programmato il lavoro da fare e ci ritroviamo a lavorare troppo e soprattutto nel modo sbagliato. Tutti questi motivi ci spaventano, ci provocano un po’ di angoscia e di paura che vogliamo rigettare. Per questo procrastiniamo.
Come cercare di smettere di procrastinare?
Il segreto è di vincere l’apatia iniziale. Tutto quei motivi che, all’inizio, ci impediscono di approcciarci con il nostro impegno non devono essere proprio considerati. Abbiamo un obiettivo da raggiungere? Dobbiamo cercare di buttarci noi stessi senza troppe storie. Bisogna poi organizzare il proprio lavoro e pensare a come dividere i compiti da svolgere. L’ideale sarebbe affrontare i compiti più difficili all’inizio, in modo da superare la parte più gravosa e far scivolare meglio la giornata.
Quello che bisogna fare è porsi tante domande, risolvere quel conflitto in noi stessi che ci fa riversare in uno stato di turbamento. Non siamo equilibrati quando procrastiniamo i nostri impegni. Ebbene chiediamoci perché lo facciamo; magari stiamo percorrendo una strada che non fa per noi, oppure ci stiamo arrendendo al primo ostacolo. Bisogna reagire. Il futuro è duro da costruire, ma siamo noi che ogni giorno aggiungiamo un mattone diverso.