Anne Sofie Madsen, designer e illustratrice danese, debutta nel 2010 con una collezione di ispirazione couture durante la settimana della moda di Londra, emergendo da subito come una delle più giovani e anomale rivelazioni della Danimarca. Le sue visioni, incantevoli e fresche, si arricchiscono di toni fiabeschi affondando le radici nelle leggende della sua terra.
Da Copenaghen all’Olimpo della moda
Giovanissima rivelazione danese, Anne Sofie Madsen si laurea al Royal Danish Academy of Fine Arts per poi trasferirsi a Parigi, dove svolge il suo training nella Maison Dior, sotto la guida di John Galliano. In seguito è la volta di Londra, dove lavora come Junior Designer per lo stilista Alexander McQueen.
Finalmente, nel 2011, lancia la sua griffe omonima a Copenaghen, affermandosi immediatamente come una delle giovani presenze più interessanti nel mondo del fashion design, anche grazie al suo talento come illustratrice.
Ad ogni collezione Anne Sofie Madsen esplora differenti tematiche, intriganti e per nulla scontate, da cui affiora la sua personalissima visione già accuratamente definita: il “desiderio di mostrare il ben noto attraverso il non conosciuto”, avvalendosi di metodi artigianali e tecniche tradizionali couture di cui effettua una fantasiosa trasposizione nel ready to wear.
Ciò che ne consegue è uno stile graffiante, inafferrabile, noir, dai toni gotici e d’avanguardia, che gioca immancabilmente con contrasti e forti dualismi, sfruttando trasparenze e patterns non convenzionali, ottenuti da stampe digitali di illustrazioni che lei stessa crea a mano libera.
Il look finale? Un’inspiegabile miscela di freddezza impenetrabile e romantica fragilità, che rende il design di ciascuna collezione alquanto originale, muovendosi tra creazioni intricate e scultoree, la cui struttura è spesso resa complessa dalla presenza di incredibili dettagli tridimensionali.
Anne Sofie trae spesso ispirazione dai film, dai costumi antichi, dai miti e dalle leggende scandinave e non nasconde di amare smarrirsi e immergersi nelle profondità di universi fantastici, misteriosi e mitologici, ponendo l’accento sul linguaggio dei simboli.
Così, ad esempio, nella sua S/S 2012 immaginò un esercito di principesse guerriere vestite da camicie simili ad armature e pantaloni trasparenti, ispirate al film animato Princess Mononoke (1997) del regista Hayao Miyazaki. Con un sottile richiamo alle tecniche Inuit e un tocco di femminilità aggiunto da frange molto soft, la sua F/W 2012 si ispirò invece a Sedna, dea degli inferi Eschimese, metà scheletro metà donna.
La sua fertile immaginazione ci conduce per mano attraverso un viaggio visionario che continua a stupire, reinterpretando la storia attraverso il velo delle sue fantasie, rese concrete dalle sue insolite illustrazioni.