Le scelte compiute durante la stagione 2012/2013 da Riccardo Tisci per Givenchy sono, senza ombra di dubbio, il primo segno di un cambiamento profondo che potrebbe lentamente trasformare in futuro il mondo della moda.
E di passi emblematici Riccardo Tisci, in quegli anni, ne ha compiuti ben due.
Scelte che fanno riflettere
Dapprima annunciato come indiscrezione esclusiva, trapelata tramite la stampa americana, poi confermata dalla stessa maison francese, la notabile assenza dal calendario dell’Alta Moda parigina che era prevista tra il 21 e il 24 Gennaio 2013.
Come aveva già fatto nei due anni precedenti, Tisci aveva prediletto l’atmosfera più riservata dei saloni di un palazzo storico in Place Vendome, alla presenza esclusiva delle clienti più prestigiose, per le quali realizzava gli abiti di Haute Couture in occasione dei red carpet e degli eventi mondani più glamour.
Decisione ampiamente giustificabile, questa, se si pensa che presentazioni più intime sono in grado di esaltare al meglio il mood di una collezione, al contrario di quanto accade durante la settimana di Haute Couture a Parigi, il cui impatto stagione dopo stagione influenza sempre meno il sistema moda, forse perché troppo intento a concentrarsi sulla spettacolarità dello show in sé.
La predilezione per scelte intimiste e più riflessive si era manifestata anche nell’ambito del prêt-à-porter, con la campagna di advertising per la Primavera/Estate 2013, il cui concept sembrava voler proporre un ritorno ai valori fondamentali dell’amore, dell’amicizia e della famiglia, da preservare a dispetto di qualsiasi crisi e del tempo che passa.
Il messaggio che voleva trasmettere era quello di accettare e di accettarsi per come si è: per questo i protagonisti degli scatti in bianco e nero di Mert & Marcus non erano stati truccati né pettinati in modo troppo vistoso.
Successivamente, per l’adv, Riccardo Tisci volle attorno a sé alcuni degli amici più cari: da Carine Roitfeld (ex direttrice di Vogue Paris) che curava lo styling per il womenswear, alle modelle e muse ispiratrici Kate Moss e Marina Abramovic, nonchè l’amica di sempre Mariacarla Boscono, quest’ultima ritratta con sua figlia, la piccola Marialucas, in una posa che richiamava l’arte sacra e l’idea dell’amore materno.