atmosfere surreali mundi

Una vera anomalia nel Reykjavik Fashion Festival, il designer futuristico Mundi non smette di stupire con le sue invenzioni surreali, sospese tra arte e moda.

Mundi Vondi è un giovanissimo artista e designer islandese, geniale e bizzarro nel suo modo sui generis di intendere l’arte e la moda. Un talento emergente dotato di una creatività dinamica, che si diverte a mescolare differenti linguaggi per dare vita ad atmosfere, installazioni e concept assolutamente surreali.

Il suo è un approccio affascinante e multiforme, un amalgama inspiegabilmente elettrico di immaginazione, tecnologia e natura umana. Durante il Reykjavik Fashion Festival del 2010 si è inevitabilmente distinto dagli altri fashion designers per il taglio visionario e decisamente futuristico della sua collezione, in contrasto con il solito cliché connotante il design scandinavo che si ispira alle tradizionali leggende nordiche e alle forze naturali.

Le sue creazioni sono caratterizzate da linee minimali, una cromaticità e un senso grafico eccellenti e una innegabile cura artigianale dei dettagli. Senza dimenticare la spinta verso la ricerca e l’uso di tessuti tecnologicamente avanzati, come accade nella collezione AW13 Snow Blind, realizzata in collaborazione con 66° North, brand noto per l’uso di materiali altamente qualitativi.

Firma inconfondibile di Mundi, oltre ai suoi originalissimi patterns, sono i cortometraggi che egli stesso scrive e dirige, e che immancabilmente fanno da attesissimo complemento narrativo ai suoi fashion shows.

Il pretesto narrativo, in questo senso, è parte integrante dell’intero processo creativo: la storia ispira la collezione e con essa si sviluppa verso l’esito finale.

Nella favola surreale Snow Blind, Mundi traspone la sua collezione in un’atmosfera post-apocalittica, in cui le sue ultime creazioni sono abiti per alieni che in un futuro indefinito – milioni di anni al di là del nostro tempo – esplorano terre inospitali alla scoperta della vita dopo l’ormai avvenuta catastrofe planetaria (“He who looks into the future for answers about the universe, and isn’t afraid to step on a few toes in the process, won’t be disappointed”).

Mundi Vondi non è nuovo a invenzioni spiazzanti e sopra le righe: in passato ha creato strane installazioni con una bicicletta sospesa in aria da palloncini (Reykjavik) o un enorme verme gonfiabile liberato in aria dopo una corsa improvvisa (Biennale di Venezia). In una recente edizione di Artissima (Torino), Mundi ha lottato sporco di vernice in una “Versus Chamber” con una serie di opponenti in tuta bianca.

Altrettanto indimenticabili le sfilate: nello show parigino “Too Cool For Gravity” 23 modelle cadevano dal catwalk formando a poco a poco una pila umana.