gamescom call of duty

Fin dai primi vagiti, PS Vita non ha avuto vita facile (perdonatemi il gioco di parole). Pochi titoli, più che altro spin off, hanno segnato in modo irreparabile il primo anno di vita della console portatile di Sony.

Tra i pochi titoli della Gamescom 2012 di Colonia, Activision ha presentato Call of Duty: Black Ops Declassified. Presentato dai Nihilistic come un episodio a metà tra i due Black Ops, ci è parso come uno dei classici spin off per console portatile.

Niente di nuovo all’orizzonte, la classica esperienza da shooter in prima persona caricata di pathos dal suffisso CoD. Le attese verso il titolo non erano alte. Si sapeva di non poter puntare nel classico Call of Duty, e che il gioco in se stesso sarebbe stato come una versione ridotta di Black Ops.

Purtroppo gli sviluppatori non sono stati attenti ad alcuni dettagli, rendendo l’esperienza troppo piatta e lineare. Poche mappe statiche, frame rate limitato dall’hardware e un massimo di 8 giocatori per la modalità multiplayer non spronano il giocatore a passarci più delle ore necessarie per finire la campagna singleplayer.

Tiriamo le somme

Non è totalmente negativa come anteprima, anzi, se preso in solitaria senza confrontarlo con gli altri Call of Duty, Black Ops Declassified si dimostra un titolo che può dare qualche mese di sospiro alla console touch. Proprio l’utilizzo dello schermo touch rende l’esperienza divertente e diversa dal solito.

Grazie allo schermo sarà possibile equipaggiare oggetti, lanciare granate, coltelli e controllare il mirino telescopico del fucile da cecchino. Non manca anche un lato social del titolo con la funzione Near, usata per condividere classi e armi con i propri amici.

Un surplus che in qualche caso può aumentare la longevità del titolo, ma non portare al rilancio della console. Mancano ancora una manciata di mesi prima dell’uscita ufficiale, speriamo di sbagliarci e che la prima impressione non sia quella definitiva.