Il mondo del fotovoltaico è in continua evoluzione e non bisogna stupirsi se anche l’edera, che solitamente vediamo adornare i casali di campagna o le vecchie abitazioni abbandonate sia stata presa come spunto per produrre energia rinnovabile.
Edera fotovoltaica, come funziona
Queste edere sono dei mini pannelli fotovoltaici, che unendosi tra di loro vanno a creare una sorta di reticolato, che viene posto sulla facciata della casa. Sono stampate attraverso un inchiostro conduttivo, che permette di serigrafare le celle solari. Queste foglie sono assolutamente flessibili e adattabili a qualsiasi evenienza, tanto che possono essere ordinate di qualsiasi colore, proprio in funzione di un’adattabilità estetica alla facciata dell’abitazione.
Le foglie oltre a sfruttare l’energia del sole sono in grado di sfruttare anche quella del vento, in quanto riescono a fluttuare grazie al materiale di cui sono composte. Hanno infatti una base di polietilene, su cui poi sono inserite le celle solari a film sottile. Tra queste vi è un dispositivo, tecnicamente chiamato piezoelettrico, che permette di sfruttare l’energia eolica.
Dai riscontri evidenziati dagli inventori del progetto, Samuel e Teresita Cochran, appare possibile che per ricoprire un’abitazione di medie dimensioni sia possibile utilizzare 500 foglie, che producono 250 watt di potenza.
Bisogna sottolineare come i materiali utilizzati per la realizzazione dell’edera fotovoltaica siano effettivamente riciclabili e quindi riutilizzabili, aumentando anche la sostenibilità del progetto, che promuove fonti di energia rinnovabile. Nonostante l’esperimento denominato Solar Ivy abbia affrontato delle difficoltà iniziali a causa del prezzo elevato, successivamente attraverso degli accorgimenti è stato deciso di realizzare solamente un impianto solare. Questo ha permesso di ridurre i costi e di proporre un listino prezzi che si determina in base alla grandezza della foglia e del materiale.
Gli inventori di questo progetto dichiarano sul loro sito “Solar Ivy è evoluta per soddisfare il fabbisogno energetico di privati, aziende e comunità, nel rispetto dei valori della progettazione sostenibile e della tutela dell’ambiente. Combinando la tecnologia fotovoltaica e i piezoelettrici, questo sistema in attesa di brevetto, continua a crescere e a sfidare le nostre nozioni, scoprendo ciò che il potere solare può e non può fare. Solar Ivy e la sua società, SMIT, utilizzano materiali riciclati e rigenerati“.
Per cui tra qualche anno può darsi che questo sistema possa in parte sostituire gli ingombranti pannelli solari che vediamo svettare sui tetti delle case e possa essere anche un’alternativa di design, simpatica e giocosa da poter adattare alla propria abitazione di città o di campagna.