L’Italia è tra i primi produttori ortofrutticoli europei e mondiali, con una produzione annua di 36 milioni di tonnellate di frutta e verdura.

La nostra nazione produce 18 milioni di frutta, 14 milioni di ortaggi, 4 milioni di agrumi e in base a quanto riportato da Paolo Bruni, presidente del Cso (Centro servizi ortofrutticoli): “‘ha dei primati assoluti europei e alcuni anche mondiali, come le pesche, le pere, i kiwi, dove siamo leader indiscussi a livello europeo o come per i carciofi, dove siamo leader mondiali“.

Le coltivazioni

La coltivazione si estende su 1,3 milioni di ettari di terreno e un quarto di questi terreni vengono assorbiti dalla coltivazione di orto-frutta, che rappresenta il 16% della spesa alimentare degli italiani.Le pesche nettarine nella produzione italiana  raggiungono il primo posto in Europa, con il 43% della produzione totale. Mentre un altro primato è  rappresentato dalla produzione di pere, con un 35% sul totale, ed infine un posto di eccellenza è anche per i kiwi che raggiungono un 70% .

Nel settore degli ortaggi l’Italia  ha comunque una buona posizione, specialmente per alcuni prodotti, come il pomodoro, con cui è in testa come prima produttrice nell’ Ue, con il 37% del totale. Mentre le lattughe  rappresentano il 22% del totale, i meloni il 32% e i radicchi il 28%.

L’Italia è anche la seconda nazione per consumi, con 417 grammi al giorno per persona. Mentre per quanto riguarda la spesa, l’0rto-frutta rappresenta 80 euro dell’intero costo alimentare, che viene fatto mensilmente da una famiglia. La preferenza della frutta degli italiani vede al primo posto le mele, seguite da: arance, banane, pere e pesche . Mentre per gli ortaggi vince la posizione di leader la patata, a cui fanno seguito: pomodoro, anguria, cipolla e zucchina.

Esportazione

Per quanto riguarda l’esportazione l’Italia ha un 22% della produzione totale che viene destinata al mercato estero. Passando da 130.000 tonnellate nel 2000 a 140.000 nel 2012-2013, con un aumento del prezzo medio passato da 80 centesimi a 1,2o euro al chilo. L’esportazione si rivolge principalmente ai mercati dell’Europa, mentre il 5% è diretto verso l’Africa.

Il Presidente Bruni ha però tenuto a precisare che nonostante la produzione abbondante i consumi continuano a scendere, soprattutto in Italia:  “se si considera che, al di là dei luoghi comuni, la spesa famigliare per l’orto-frutta rappresenta oggi appena il 3% della spesa totale, non solo alimentare, proporrei agli italiani di ritornare ad apprezzare il valore straordinario dei nostri prodotti, raddoppiando gli acquisti quotidiani per famiglia e garantendosi così, più benessere e salute“.