Tutti coloro che hanno terminato gli studi universitari, o che comunque lo stanno per fare, vorrebbero prendere la decisione di affrontare una nuova avventura costruttiva, e realizzare un master in qualche specifico corso di proprio interesse. Molti degli studenti neo-laureati però, come prima cosa si pongono il quesito “Ma questo master andrà bene? Sarà veramente utile e costruttivo per la mia carriera?”.
Qualunque lavoro mentre si frequentano i corsi di laurea deve essere giudicato come un’esperienza positiva. Se addirittura lavare dei pavimenti in Università deve essere considerato tale, sicuramente accedere ad un master che eleva il nostro grado di preparazione, e come si dice “fa curriculum”, è assolutamente una cosa ottima. A questo però bisogna fare attenzione ad alcuni importanti punti fondamentali, in modo che l’esperienza che si affronterà sarà la più costruttiva possibile.
Per prima cosa dobbiamo capire che il master universitario in Italia si divide in due diversi tipologie rispettivamente di primo e secondo livello. Il primo può essere svolto da chi possiede una laurea o corsi considerati di uguale rilevanza come ISEF o altri. Il master di Secondo livello invece può essere frequentato solo da chi possiede una Laurea magistrale. Sulla vicenda master poi vi sono diverse tipologie che segnano un po’ di confusione sulla vicenda. Essendo la parola master usata anche per sponsorizzare corsi privati post laurea, questa viene utilizzata anche per corsi “non ufficiali” che non rilasciano un titolo universitario.
In più, altra differenza sta nel fatto che alcune nazioni all’estero dove viene adottato il modello di insegnamento anglossassone, la parola Master viene associata ad un titolo accademico di secondo grado, ed il master italiano viene considerato come corso specialistico post-laurea. Sulla vicenda comunque la stessa regolamentazione italiana stenta a riconoscere come titolo di studio questa esperienza e per approfondire questo discorso Wikipedia vi offre maggiori info.
Detto questo però, anche il master in Italia da la possibilità seria di un introduzione nel mondo del lavoro, specie se la scelta che fate è oculata. Se infatti seguite delle semplici regole basilari, vi sarà più facile individuare un corso valido ed avere una strada più agevolata per il vostro successo professionale.
Come scegliere un Master
Scegliere un master non è mai cosa semplice, ma ci sono delle linee guide che possono aiutare nella scelta. Per prima cosa dovrete scegliere il vostro settore di riferimento, ed una volta individuato, dovrete scegliere tra i master disponibili quello che, non solo vi “attira” di più, ma che ha alle proprie spalle diverse edizioni passate. Questo fatto infatti è indice di longevità, e di una buona organizzazione. In più, in questo modo, avrete il vantaggio di capire la percentuale di persone che una volta frequentato sono riuscite a integrarsi nel mondo di lavoro, e starete sicuri che nelle diverse edizioni si saranno creati forti legami con aziende che aiutano l’organizzazione.
Come seconda cosa importante poi, dovrete prestare attenzione ai docenti. Sono preferibili docenti che provengono dal mondo imprenditoriale. Questi vi daranno nozioni pratiche che con molta probabilità all’università non vi sono state fornite e che vi insegneranno l’arte del “fare” e creeranno una prima rete di utili contatti.
In ultimo il costo. Non sempre un master costoso è indice di qualità e di piazzamento nel lavoro. Ricordate di controllare prima di tutto i primi due consigli che vi abbiamo fornito, e dopo potrete scremare in base al costo. Ricordate che ogni soldo speso per la vostra istruzione per la crescita, è solo un investimento su voi stessi.