bullismo scuola

Il Bullismo è una forma di comportamento violento, attuato tramite l’impiego d falsi metodi di opposizione e intimidazione nei confronti di altre persone. Può includere biasimi verbali, qualsiasi forma di scritta offensiva, discriminazione dal gruppo, molestie, plagio ed altre forme di attacco. Le cause primarie di questo fenomeno sono da ricercarsi nella personalità del giovane “bullo” ma anche nei familiari, nei mass media trasmessi e nella società che troppo spesso è distratta nelle relazioni sociali.
Oggi, nelle scuole, si ricorre a sospensioni, rettifica di pagelle o rinvii a ripetere la medesima classe; ci dovrebbe essere più dialogo tra il docente ed il minore a riguardo. Dall’analisi dei dati il bullismo risulta molto diffuso sia nelle scuole elementari che nelle scuole medie inferiori cittadine. Addirittura un bambino su due dichiara di subire, infatti, prepotenze durante la permanenza nella scuola elementare, mentre nelle scuole medie abbiamo un ragazzo vittimizzato ogni tre. Dagli studi compiuti nello scorso decennio sappiamo però che la gravità dei singoli episodi non diminuisce nel corso degli anni, come rilevano anche le cronache cittadine che riportano periodicamente i casi più gravi accaduti nelle scuole medie. Infatti il numero degli studenti coinvolti nel bullismo a scuola raggiunge cifre allarmanti, rispettivamente il 64% alle scuole elementari e il 50% alle medie. I bulli hanno maggiori probabilità di rimanere imprigionati in una carriera deviante che li porterà in molti casi ad avere problemi con le droghe e la giustizia prima dei 24 anni. Invece chi subisce ripetutamente prepotenze a scuola sviluppa, in misura maggiore rispetto ai compagni non coinvolti nel bullismo, malesseri somatici e disturbi emotivi anche gravi. In tutte le grandi città italiane il fenomeno è in forte espansione, sono sempre più frequenti gli episodi di bullismo nelle scuole, soprattutto elementari ed i soggetti più colpiti sono femmine. Quasi ogni giorno, quotidiani, mass media o pagine dedicate in internet, annunciano almeno un nuovo caso accaduto nelle scuole italiane. Catania, Padova, Pavia, Reggio Emilia, Bologna, Milano etc..

Alcuni esempi

Bollate, la vittima una ragazzina di 15 anni, viene presa a calci e pugni da una coetanea, mentre qualcuno la filma con uno smartphone e poi pubblica il video in Facebook.
L’aggressione fuori da una scuola a Milano, la vittima, colpita a calci e pugni mentre nessuno dei compagni interviene, accusata di aver portato via il fidanzato all’altra ragazzina, che è stata denunciata.
Parma, aggressione ad un giovane quindicenne fuori dalla scuola, una frattura al cranio, lesione alla mandibola e allo zigomo e dicono sia stata un “regolamento di conti“. ´
In Piazza Leonardo da Vinci a Genova, un ragazzino di 14 anni è stato massacrato da tre coetanei per essersi rifiutato di offrire una sigaretta.
A Bologna, uno studente di 17 anni è stato ripetutamente “pestato“, ha costole rotte e gravi lesioni, solamente per aver interrotto la relazione con una ragazzina.

Bisogna intervenire, lo Stato, il Comune, le autorità e gli stessi familiari e docenti dovranno unitamente collaborare al fine di abbattere questi “incubi“.