doposcuola

Non tutti gli studenti riescono a seguire la scuola con sufficiente profitto. Gli esseri umani in generale differiscono per capacità intellettive, d’apprendimento e volontà. Non significa essere più o meno intelligenti, ma meglio o peggio predisposti a quel sistema d’istruzione che chiamiamo scuola. Per questo in molti casi diventa necessario un aiuto esterno, complementare al normale insegnamento istituzionale. Ci si rivolge allora al doposcuola, lezioni private che lo studente segue per recuperare o migliorare il proprio rendimento scolastico.

I pro e contro del doposcuola

È fondamentale cercare la persona giusta, un insegnante che sappia interagire con il discente proponendo un modello alternativo di docenza. Se l’impostazione scolastica da sola non funziona è infatti inutile perseverare contando su metodi di sovraccarico, intensificazione e concentrazione di informazioni e compiti già proposti in classe. Chi dà lezioni private deve interfacciarsi con gli studenti con un atteggiamento più confidenziale e sicuramente meno severo. Durante il doposcuola non si danno voti, né lo studente deve avere paura di mostrarsi impreparato, anzi. Le carenze non devono mai essere celate o dissimulate, ma sempre affrontate senza timore, vergogna e cattivo orgoglio. Per questa ragione il più delle volte ci si rivolge a insegnanti piuttosto giovani, magari studenti universitari, che conservano ricordo abbastanza fresco dei bisogni e  dei sentimenti scolastici più comuni.

Certo, il professore anziano, che già insegna a scuola o dà lezioni private da più tempo, ha dalla sua parte esperienza e specializzazione difficilmente uguagliabili dal giovane docente, ma probabilmente incuterà una controproducente soggezione in chi ha carenze da colmare. Ciò non significa che il professore privato debba essere un amico privo di autorevolezza. Il doposcuola è un lavoro. Chi ne usufruisce lo paga e chi lo esercita ne ricava contributo economico, va quindi considerato con serietà.

Le cause del cattivo apprendimento

Le argomentazioni che si possono muovere contro la pratica del doposcuola concernono spesso la deresponsabilizzazione dello studente il quale, sicuro di un aiuto esterno, farà poco affidamento sulle sue capacità e metterà sempre meno impegno nello studio autonomo e poca diligenza nel seguire le ore di lezioni scolastiche. Ma anche questo dipende solo dalla serietà di chi insegna e di chi impara. Il doposcuola è un servizio, un’opportunità e non una scappatoia. Necessita reciprocità, doppio impegno, rispetto e onestà. Seguendo questa linea più morale che didattica, credetemi, i risultati saranno sempre soddisfacenti.