insegnante sostegno

L’insegnante di sostegno è un maestro specializzato che viene affiancato alla classe e al corpo docente per aiutare e sostenere a livello individuale o collettivo l’integrazione e il percorso formativo di scolari con situazioni di disabilità, handicap, disagio sociale e culturale. Quando la scuola segnala una situazione di difficoltà o di disabilità certificata di uno o più alunni il provveditorato nomina un insegnante di sostegno e lo assegna alla classe. Ogni scuola dovrebbe comunque avere in organico insegnanti per l’integrazione scolastica specializzati, nonostante segnalazioni o casi specifici. La disponibilità di assegnazione è più o meno intorno a un insegnante di sostegno ogni 100 alunni.

Una figura che dovrebbe essere sempre presente

Il ruolo di questi insegnanti è fondamentale per l’integrazione e la crescita umana e didattica di alunni, che per diversi problemi sono impossibilitati nel seguire senza difficoltà o ritardi il normale percorso scolastico. Qui interviene il maestro di sostegno che integra i programmi ministeriali con strumenti didattici particolari volti al supporto, all’ascolto, al tutoraggio e al miglioramento delle capacità dell’alunno disabile o disagiato.

Oltre che a dedicarsi individualmente a problemi ed esigenze del disabile o del disagiato, l’insegnante di sostegno è chiamato a svolgere lavoro collettivo e ad aiutare il corpo docente per l’integrazione e il confronto di classe. La sua figura insomma è sì specifica ma anche normale. Vale a dire che l’insegnante di sostegno è un professore per tutta la classe e nel suo ruolo può benissimo intervenire nelle lezioni e nei programmi. Si parla tanto di sciogliere questa figura professionale, traducendone compiti e oneri in quella di un professore ordinario o di un addetto scolastico fisso. Questo perché si pensa che il professore di sostegno con i suoi interventi particolari sia una figura troppo costosa o comunque limitata. Ma ciò è falso. Come abbiamo detto il professore di sostegno è un professore a tutti gli effetti, che lavora collettivamente. Non si dedica solo al ragazzo disagiato ma a tutta la classe, mettendo a disposizione dell’insieme le sue capacità, il suo percorso e la sua cultura volta all’integrazione e, appunto, al sostegno.

Anzi, ci sarebbe urgente bisogno di incrementare l’azione di questa figura professionale, visto che in molte scuole a fare le sue veci in molte scuole, specie primarie, sono maestri e docenti senza alcuna specializzazione.

Sostenere significa aiutare, ma non facilitare o liberare dai problemi. Il professore di sostegno aiuta chi da solo non riesce ancora o non riesce più a integrarsi, interagire, studiare o vivere il suo percorso scolastico. Ed è importante, giusto e civile che venga data questa possibilità a chi ne ha bisogno.