Conservo ricordi abbastanza distinti delle schifezze che mangiavo all’asilo. Roba secca e riscaldata, servita in vaschette di alluminio gocciolanti di vapore acqueo… Ma come capita spesso con i fenomeni lontani e idealizzati dalla cattiva prospettiva, quei sapori mi sono diventati in un certo senso familiari e cari. Ne sento ancora l’odore, in bocca mi pare di ritrovare i sapori e, ogni tanto, tra i pasti della maturità recupero qualche elemento che, sono sicuro, apparteneva alla pasta con la salsa tutta compatta tipo mattoncino, alla frittatina gommosa, al polpettone stoppaccioso, alla soglioletta acida e alla mela molliccia… Sono cibi che non mangerei più neanche per mille euro, ma di cui, inconsciamente, ricreo a posteriori un vago ricordo inventando analogie e corrispondenze quando mi trovo davanti alimenti più o meno riconducibili o versioni evolute di quelle ricette…
I menu scolastici attuali
Cosa mangiano i bambini di oggi all’asilo e alle elementari non posso saperlo direttamente, ma mi sono documentato cercando di ricostruire il menu da un’intervista a mia nipote di due anni e mezzo. Tramite tale informatore privilegiato sono venuto a sapere che i bambini mangiano la pastina, quella piccola e con forme cretine, tipo farfalline, chioccioline, anellini, condita prevalentemente con pomodoro, piselli (che sembrano essere molto gettonati) e formaggino. Alternativa alla pasta è il brodo vegetale. Per secondo viene servita una fettina di carne, la solita soglioletta (che mia nipote chiama balena, convinta abbia qualche parentela col mammifero acquatico della favola di Pinocchio), il prosciutto cotto o quello crudo, più raramente la mozzarella. Per dolce e frutta c’è uno yogurt al gusto di mela, banana o albicocca.
Da quello che ho capito, dopo i diciotto mesi i bambini possono mangiare un po’ di tutto. Anzi, più cose mangiano e meglio è. Solo alcuni cibi vanno evitati. E sono i soliti, quelli che dovrebbero evitare anche i grandi: alimenti troppo conditi, con troppe proteine e grassi animali (insaccati, formaggio), piatti piccanti, olio bruciato, zuccheri aggiunti, bevande gassate e cose così. Il pranzo ideale per un bambino è ricco di calcio (che sostituisce l’apporto del latte materno), e per questo si consiglia sempre di offrire ai piccoli un bicchiere di latte, uno yogurt o un latticino non troppo pesante. In più non si deve essere avari con carboidrati (la pasta può essere servita ogni giorno e i cereali, di cui pasta e pane sono derivati, vanno considerati come la principale fonte di energia per i bambini), carni (sono da preferire quelle magre e senza grasso o lessate in pentola a pressione, al vapore o in tegame), pesce condito con olio crudo (sogliola, filetti di merluzzo, platessa e nasello), uova (ma solo una o due volte alla settimana e mai fritte), verdura (da cuocere al vapore o a pressione per ridurre la perdita di vitamine e sali minerali) e frutta (i nutrizionisti insistono che ogni pasto del bambino si concluda con frutta, non ci sono santi).
Ed è proprio questo il pasto giusto per i più piccoli: pastina, fettina di carne o soglioletta e frutta di stagione. Esattamente quello che mi propinavano trent’anni fa.