Il 7 febbraio 2014 scade il termine di presentazione delle domande di cessazione dal servizio per i lavoratori della scuola che intendono andare in pensione dal 1 settembre 2014. I dirigenti scolastici hanno un termine a più lunga scadenza, fissato cioè al ventotto febbraio, come previsto dalla norme del CCNL per la dirigenza.
C’è chi vuole chiudere definitivamente con la scuola e chi vuole passare al part-time previsto dalla legge, in ogni caso la domanda segue un iter prestabilito via internet. Il sito di riferimento è istruzione.it, dove è attiva la sezione POLIS con il relativo apparato per le istanze on line. Per il trattamento economico e la liquidazione la palla passa, però, all’INPS (e non più all’INPDAP), che va informata della richiesta di pensionamento sempre on line, tramite contact center integrato o attraverso il Patronato.
Requisiti anzianità a scuola
Ma veniamo ai temi scottanti, ai requisiti… La legge 214 del 2011, la famigerata legge Fornero, ha modificato i requisiti di accesso alla pensione salvando però coloro che hanno maturato l’età o gli anni di lavoro necessari alla cessazione del lavoro entro il 31 dicembre 2011. In questo caso (cioè per tutti coloro che non rientrano nella legge Fornero) i requisiti sono: vecchiaia, con 65 anni di età o 61 per le donne, anzianità, con 40 anni di contributi versati, e quota, ossia 60 anni e 36 di contributi o 61 anni e 35 di contributi. Ecco la chiacchierata e criticata quota 96. Per le donne resta in vigore fino al 31 dicembre 2015 la norma prevista dall’art. 1 comma 9 della legge 243/2004, che consente l’accesso alla pensione con 57 anni di età anagrafica e 35 anni di anzianità contributiva.
Per tutti gli sfortunati che intendono o possono andare in pensione dopo la riforma Fornero ecco le regole attuali del regime pensionistico. La pensione di vecchiaia per uomini e donne con almeno 20 anni di contributi va a chi ha 66 anni e tre mesi compiuti entro il 31 agosto 2014, oppure 66 anni e tre mesi con possibilità del perfezionamento entro la fine del 2014, ossia il 31 dicembre. La pensione anticipata all’età di 62 anni vale solo per le donne che hanno conseguito entro il 31 dicembre 2014, e senza nessun arrotondamento, 41 anni e 6 mesi di anzianità contributiva e per gli uomini che hanno raggiunto entro il 31 dicembre 2014, e sempre senza nessun arrotondamento, 42 anni e 6 mesi di anzianità contributiva. E questo è quanto. Il tempo sta scadendo e i problemi logistici che inchiodano anziani lavoratori alla cattedra non sono stati risolti. Bisogna quindi accettare lo stato delle cose e rimboccarsi le maniche per cercare di cavarne qualcosa senza particolari patimenti.