amianto scuola napoli

Nel 2014 la scuola Cavour in via Nicolardi a Napoli venne chiusa dall’Asl per rischio amianto. I bambini di materne, elementari e medie, cinquecento in tutto, furono trasferiti a Capodimonte, presso il Novaro. Passarono mesi, gli studenti rientrarono al Cavour, la vecchia scuola ormai messa in sicurezza. Ma neanche il tempo di rioccupare i banchi che l’allarme tornò a farsi sentire. Le polveri d’amianto, pericolosissime per la salute, sono ancora lì, contenute nel linoleum. A nulla sono serviti gli stanziamenti, le perizie, i programmi di recupero e di messa in sicurezza, perché il pavimento è ancora nocivo e contaminato da amianto. A dire il vero la prima perizia diceva una cosa, la seconda l’opposto… E per molti mesi non si è saputo a chi credere.

L’MCA, acronimo di “materiale contenente amianto“, era stato rilevato già nel mese di settembre 2013. A febbraio del 2014 la Municipalità e l’assessorato dell’Istruzione del Comune di Napoli avevano tranquillizzato famiglie e docenti affermando che il pericolo era cessato, ma in realtà nulla è stato risolto. In tutto sono state effettuate tre differenti perizie, ma ognuna di esse ha prodotto diversi giudizi sullo stato di gravità per la salute dei bambini. La perizia effettuata della facoltà di Ingegneria del 2000 fu la prima a rilevare il grave rischio, quella del 2014 della facoltà di Medicina non ha trovato alcuna traccia nei campioni esaminati. L’ultima perizia, quella invece commissionata dai genitori a una società privata, ha trovato amianto nel pavimento.

Un nuovo progetto di bonifica – la soluzione?

Il consiglio della terza Municipalità ha ultimamente approvato un nuovo progetto di bonifica, ma solo “in linea tecnica”. Cosa significa? Che non vi è nessuna certezza di realizzazione effettiva. Il progetto potrebbe non essere mai messo in atto. C’è l’idea di intervenire “al fine di eliminare ogni potenziale fonte di esposizione dovuta all’usura della pavimentazione ed ogni necessità di attuare continui monitoraggi per risolvere definitivamente la problematica della pavimentazione contenente MCA“, ma mancano i fondi… La spesa si dovrebbe aggirare intorno ai trecentomila euro. Soldi che andrebbero presi dai fondi del Programma triennale delle opere pubbliche, ma se si parla di “potenziale pericolo“, per l’amministrazione non c’è vincolo o urgenza d’intervento.

L’unica cosa da fare sarebbe cambiare questi maledetti pavimenti, ma anche per un intervento del genere l’iter burocratico è lungo e i lavori si preannunciano infiniti. C’è la contro-perizia, la gara d’appalto, il problema dei fondi, la finanziaria, i tempi d’intervento. E intanto che si fa? Si rimane in classe, con l’amianto sotto i piedi.