L’Oceania, l’ultimo dei continenti ad essere scoperto, è oggi una delle mete più ambite dai giovani studenti, soprattutto per l’Australia. La terra dei canguri, infatti, è diventata insieme agli Stati Uniti una delle terre più belle, capace di coniugare innovazione, creatività e tecnologia. Ad affermarlo è Enrico Moretti (professore di economia all’università di Berkeley in California), autore di un libro dal titolo “ La nuova geografia del lavoro”.
Le ragioni di questo cambiamento vanno ricercate, soprattutto, negli investimenti nel settore della ricerca che un paese come quello australiano cerca di offrire, generando cosi ricchezza. Oltre questo, Moretti spiega che vi è un altro elemento chiave nel successo australiano : “il successo di un paese dipende anche dalla capacità di attrarre creativi”. La terra dei canguri, quindi, ha queste capacità, in quanto collega innovazioni che interessano settori diversi come la finanza, il marketing, l’industria verde e l’intrattenimento.
Per esempio, i giovani vengono attratti da diverse offerte lavorative, alcune alquanto bizzarre. Nel 2009, venne proposto un contratto di 6 mesi con un guadagno pari a 78mila euro, per fare il guardiano di un isola tropicale, nello specifico Hamilton Island, presso la barriera corallina. L’addetto avrebbe dovuto dare da mangiare alle tartarughe marine, monitorare il passaggio dei banchi di cetacei e promuovere l’isola in veste di giornalista turistico. A chiedere il posto, sono stati circa 35 mila ragazzi di 200 nazionalità diverse.
L’esperienza ha avuto un notevole successo e l’anno successivo fu proposto un secondo bando, intitolato “Il lavoro più bello del mondo”, che offriva un contratto a tempo determinato di 6 mesi per 80mila euro. Il “fortunato” avrebbe dovuto ricoprire sei diversi ruoli lavorativi: guardiaparco, esploratore del divertimento, specialista dell’outback, fotografo di lifestyle, specialista gustatore di vini e cibo e guardiano della fauna selvatica.
Il segreto è l’apertura di mente
Questo esempio, sta a dimostrare come l’Australia sia un paese culturalmente aperto, con una politica di immigrazione che tutela gli stranieri al contrario di paesi obsoleti come l’Europa ed il Giappone, che per motivi opposti non sono in grado di garantire determinate garanzie. Il continente europeo per non aver superato le barriere linguistiche dei paesi che lo compongono, il Giappone per una politica autoctona che non vede di buon grado il personaggio “straniero”. Qual è stato il risultato? La stagnazione economica per entrambi i paesi.
Critiche anche all’Italia che, secondo Moretti, è un “Paese periferico rispetto al mercato del lavoro internazionale”, al contrario dell’Australia che garantisce opportunità di lavoro dinamiche e un integrazione degli stranieri totalmente diverse dal nostro paese. Si arriva, in questo modo, alla continua fuga di cervelli, che ha come meta più ambita la terra dei canguri, la nuova frontiera del lavoro.