Fare il Jailbreak dell’iPhone è una delle attività che si è resa necessaria per tutti quegli utenti che volevano un grado di personalizzazione maggiore per il proprio dispositivo rispetto a quello imposto da Apple.
Jailbreak con iPhone, come si fa
Oggi gran parte dei limiti delle precedenti versioni di iOS sono stati superati, a partire dagli sfondi, le suonerie, la vibrazione etc. , ma sono ancora molte le cose che non si possono fare, prima fra tutte l’utilizzo di temi personalizzati per cambiare l’aspetto grafico di tutto il sistema operativo.
Vediamo quindi allo stato attuale quali sono le procedure più efficaci per eseguire il jailbreak del proprio iPhone.
Anzitutto partiamo dal presupposto che dovremo scaricare un programma chiamato Absinthe, che ci guiderà passo passo nella procedura di “sblocco” del telefono.
- Il jailbreak eseguibile da Absinthe 2.0 è untethered;
- Absinthe supporta iPhone 4S, iPad 2 e iPad di terza generazione;
- Il sistema sbloccabile è iOS 5.1.1;
- Non serve un computer per riavviare il device alla fine della procedura;
- Il jailbreak modifica sul firmware in uso: non serve quindi creare ripristini ad hoc;
Una volta scaricato il software e collegato il proprio dispositivo, Abisinthe si interfaccia automaticamente con il firmware facendo partire la procedura che si svolge tutta in locale sul telefono.
Ovviamente si consiglia sempre di avere a disposizione un backup di iTunes nel caso qualcosa andasse storto, ma a meno di sorprese, tutto dovrebbe andare liscio al primo collegamento, senza neanche il bisogno di entrare in modalità DFU.
Bisogna dire che negli Stati Uniti il Jailbreak è stato considerato legale da diversi istituti legislativi, e quindi è una procedura che viene considerata “accettata” per quel che riguarda la personalizzazione del dispositivo.
Discorso diverso per quanto riguarda la pirateria, che utilizza proprio il jailbreak come volano per la sua diffusione su piattaforma iOS.
I consigli
Il nostro consiglio è quindi di avvicinarsi al jailbreak non con la voglia di scaricare app “craccate”, ma con la curiosità di scoprire quali personalizzazioni sono possibili nel sottobosco del sistema operativo.
Stesso discorso anche per quanto riguarda gli “hack” che sbloccano funzionalità come il trasferimento bluetooth dei file, che non prevedono nessun tipo di attività illecita se non quella di dare funzionalità all’utente non previste dalla casa madre.
Sono tutte cose perfettamente legittime e devono essere a disposizione di un utente che paga per il proprio device.
Partendo da questo presupposto, buon jailbreak a tutti!