L’acqua potabile è un bene comune e diffuso nei Paesi sviluppati, ma non è lo stesso in alcune aree sottosviluppate dell’Africa e dell’Asia dove spesso bisogna percorrere molti km prima di arrivare ad una fonte d’acqua salubre. Ecco perché, sopratutto in queste zone, è davvero importante trovare un metodo per purificare l’acqua.
Filtri acqua potabile
Molto spesso l’acqua di laghi, paludi e fiumi delle zone africane ed asiatiche, pur essendo dolce, non è potabile, ovvero destinata al consumo umano e priva di batteri ed agenti chimici. Le infezioni sono tra le cause principali di morte nelle aree sotto sviluppate e la possibilità di avere acqua potabile costituisce una priorità per le popolazioni.
Un passo avanti arriva dell’Università della Virginia che, grazie ad una serie di ricerche, è giunta alla creazione dei filtri PureMadi e MadiDrops, interamente realizzati con elementi 100% naturali come argilla, legno e terra. Pur essendo simili nel risultato, ovvero nella purificazione dell’acqua, i due filtri funzionano diversamente.
PureMadi, ad esempio, che ricorda la forma di un tradizionale vaso di terracotta, funziona sopratutto in maniera meccanica e rimuove i batteri presenti nell’acqua grazie ai filtri realizzati con un composto di terra e segatura pressato che lascia filtrare l’acqua uccidendo però le particelle pericolose grazie alla cottura. In questo modo, grazie anche al rivestimento in argento, si riesce ad eliminare il 99% dei batteri presenti nell’acqua.
MadiDrops, invece, ha un funzionamento più semplice. La compressa di materiali naturali viene inserita nella bacinella dove vi è l’acqua da depurare e, grazie all’azione dell’argento, elimina anche le particelle nocive come batteri e microbi. I filtri durano fino a 5 mesi, sono molto più economici, semplici da trasportare e facili da utilizzare, tuttavia non uccidono le particelle nocive, come PureMadi, ma si limita alla loro eliminazione.
PureMadi, invece, più efficace, ma anche più costoso e complesso nel funzionamento, ha una durata di oltre 5 anni.